Non poteva mancare la sosta a Ellis Island, l’isola dell’emigrazione, quell’isola che fu definita isola delle lacrime e delle speranze, dove milioni di emigranti dovevano superare visite rigorosissime per non essere rimandati indietro.Furono questi gli emigranti che hanno contribuito alla crescita di questa terra di adozione. E’ qui che siamo entrati nel database dell’isola e Giovanni è riuscito a ripercorrere il viaggio di suo nonno che, nei primi anni del novecento, sbarcò in questi luoghi. Non poteva mancare, in questi pochi giorni a New York, una bella passeggiata sul ponte di Brooklyn: è sempre molto suggestivo osservare quei cavi a raggiera visti nei set cinematografici. Riesco a catturare, col mio zoom, un’immagine di “Lady Liberty”: sembra emergere coraggiosamente dalle acque dell’oceano. Strana la vita di un viaggiatore: riaffiorano, nella mia mente, ora che scrivo, lo stupore e la gioia di essere lì. Una volta che ci si trova a New York non si può fare a meno di recarsi al World Trade Center dove sorge la Freedom Tower che rappresenta la rinascita di un’America colpita nel suo cuore in quel fatidico 11 settembre.
Ricordi Paola, son passati diversi anni da quando, sdraiati su due panchine, osservammo le due torri. Che strana sensazione! Sembravano ricongiungersi nella buia sfera celeste. Al posto delle torri ci sono ora due grandi fontane quadrate sui cui bordi ci sono scritti i nomi delle vittime dell’attentato. E’ impressionante: le cascate sono fragorose e l’acqua sembra precipitare nelle viscere della terra. Sembrano evocare la memoria, i momenti di terrore di chi si gettò nel vuoto.
L’ultimo giorno, dopo aver visitato il museo dei pompieri, siamo alla ricerca di una New York meno caotica: passeggiamo lungo l’Hudson, lady Liberty sembra darci il suo arrivederci.Sì non è un addio. So benissimo che ritorneremo ancora. Volo Lufthansa: New York-FrancoforteVolo Lufthansa: Francoforte-Milano
Betty Ranieri