Verso il Nord-Est degli USA
Il cuore palpita, una nuova avventura inizia: un viaggio on the road negli USA con i nostri ragazzi e il nostro nipotino Simone, l’adorata mascotte.
Abbiamo preparato le valigie con dentro l’indispensabile, ma con “il desiderio di guardare oltre” come scriveva Terzani.Guardare oltre quel presente statico, oltre quella logorante e monotona routine quotidiana con lo scopo di alimentare il desiderio di sognare,di sgombrare le nostre menti e lasciarle navigare in tempi e spazi nuovi.
Volo Lufthansa: Milano-Francoforte / Volo Lufthansa: Francoforte- Boston
Come previsto non abbiamo azzerato subito il fuso orario: alle sette tutti a fare colazione con il classico Starbucks e un Muffin. Aiuto! Sono enormi ma buoni. Il nostro hotel è nei pressi del Fenway Park, lo stadio da baseball dei Red Sox. Anche se non abbiamo assistito a una partita, abbiamo avvertito subito quella tipica atmosfera contagiosa ed elettrizzante.Boston, capitale dello stato del Massachusetts, nel New England, è una città a misura d’uomo, incantevole e accogliente, dove si respira un “clima europeo”.La nostra prima sosta è a Copley Square, il cuore di Boston: è questa la piazza, dove lo scorso anno ci fu il tragico attentato durante lo svolgimento della tradizionale maratona.
Basta alzare gli occhi e si rimane incantati: sulle altissime vetrate dei grattacieli si riflettono i rossi palazzi e le scale antincendio. Boston è questo: un connubio perfetto tra America ed Europa, tra grattacieli e case coloniali. Quell’immagine veramente spettacolare della Trinity Church, riflessa sulle vetrate della John Hancok Tower, difficilmente si potrà dimenticare.
A questo punto ci catapultiamo nella Public Library per ripararci da un temporale in atto. Non ho mai visto un posto più bello, dove rilassarsi e raggomitolarsi in un angolo per poter leggere, navigare e sognare.In questa biblioteca, un vero gioiello, con immense sale di letture dalle luci verdi e dalle pareti ricche di libri, si respira cultura a pieni polmoni tra silenzio e serenità e si prende coscienza di appartenere a un mondo multietnico e anticonformista.
Percorrere il Freedom Trail, il cammino della libertà, quella striscia di mattoni rossi di circa quattro chilometri è molto emozionante: si ripercorrono i luoghi della rivoluzione americana ovvero i sedici siti storici coloniali. Dal Public Garden, dove dall’alto del suo piedistallo George Washington a cavallo domina il parco, raggiungiamo il nostro punto di partenza: il Boston Common, simbolo della libertà, un’immensa oasi in stile inglese. Annidato sotto gli edifici della città, intorno ad un suggestivo laghetto, è un luogo d’incanto e di sollazzo per tutti anche per anatre e scoiattoli. E’ un posto ideale per osservare il mondo circostante, per godere della pace tra la natura, fare un piacevole giro su una barca a forma di cigno e osservare i grattacieli che sembrano incoronare questa verde coperta.Simone, che è sempre al centro della nostra attenzione, trova sempre qualcosa di piacevole da fare: prima il bagno alle fontane ovviamente in mutande, ora la gita in barca. “Ha tanta fame”, ma i suoi biscottini sono uno spuntino gradito per gli animaletti del parco. Tutto è armonioso e tranquillo: ciò rasserena i nostri cuori.