Gli ultimi giorni del nostro tour americano li trascorriamo tra le maestose montagne del Grand Teton Park. Peccato! I picchi sono avvolti da una foschia che tuttavia, di tanto in tanto, lascia intravedere ugualmente la loro suggestiva bellezza. Dopo un giro in barca facciamo passeggiate in full-immersion nella natura e arriviamo fino ai 7200 piedi a dominare il sottostante lago. La nonna si sdraia su di una roccia e sicuramente pensa di trasferirsi in questa pace, ma basta un mio sorrisetto e ritorna nella realtà.
Che pace interiore! Solo questi posti fanno regali così insoliti. Poi costeggiamo il lago, solo il rumore dell’acqua intorno a noi: siamo comunque all’erta. Ci potrebbero essere orsi e serpenti, ma per fortuna incontriamo solo una femmina di alce e un innocuo serpentello che fa andare in escandescenze la mamma. A Jackson Hole salutiamo il Vecchio West con i suoi pionieri e le sue magiche atmosfere.
L’indomani si riparte: ci aspetta Salt Lak City. Io dormo: nessuno parla. Dentro ognuno di noi c’è aria di ritorno alla normalità.
Facciamo una rapida escursione al Grande lago salato, un enorme specchio d’acqua dove ci sono anche i gabbiani tra i bisonti e le antilopi: un miscuglio di natura molto particolare.
Salt Lak City è la sede del quartiere generale mondiale della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli ultimi Giorni: il Vaticano dei Mormoni.
Al centro della città c’è Temple Square dove abbiamo fatto un tour guidato: due missionarie ci hanno illustrato il loro credo con le abitudini della loro religione. E’ stato molto commovente, siamo stati coinvolti, anche se per poco, in un’atmosfera mistica. A me è piaciuto tanto il Mormon Tabernacle non tanto per l’organo con le sue 11mila canne, ma per l’occasione che ho avuto: mi son potuto muovere a mio piacere. La nonna, miscredente per natura, ha sicuramente invidiato questo mondo e il modo in cui i mormoni affrontano, con la loro fede, le problematiche della vita raggiungendo la serenità. Sarà, anche per loro, un modo per giustificare le sofferenze legate al vivere?
La serata nella città moderna dove non si avverte l’impronta di Joseph Smith, il leader religioso dei Mormoni: siamo in una metropoli con tutti i conforts.
L’indomani saremo nel primo aereo per Detroit dove ci imbarcheremo per Roma e poi per Firenze.
Ringraziamenti
Grazie Simone, mio adorato nipotino, perdonami se ti ho fatto crescere in fretta ed ho approfittato della tua innocenza.
I tuoi sorrisi, la tua vivacità hanno rallegrato la compagnia e reso questo viaggio unico e veramente speciale.
Grazie ragazzi, adorati figli, per aver sopportato i vostri vegliardi e per aver regalato questi giorni intramontabili.
Un mio ultimo pensiero va alla mia mamma, ai tempi in cui viaggiava con noi. Non so se sei una nuvola, una stella o il nulla, ma una cosa è certa: mi manchi. Sappi comunque che vivi e vivrai sempre dentro di me. Grazie, mamma.
Grazie, come sempre, a chi leggerà e apprezzerà questo diario di viaggio: spero tanto di non avervi, cari lettori, annoiato.
Viaggiate: viaggiare è bello e ogni viaggio ha il suo fascino e trasmette eterne emozioni.
Betty Ranieri