Leggi il diario della Bretagna&Normandia

24 agosto

Siamo diretti a Bayeux dove pernotteremo due giorni. La prima sosta la facciamo a Dinan, tipico centro medievale ricco di case a graticcio e con un elegante porticciolo. Visitiamo la chiesa di Saint Sauveur del XII secolo in stile romanico e gotico e poi il simbolo della città: un orologio in pietra e legno. Procediamo verso Cancale con i suoi banchi di allevamento di ostriche: una piacevole scoperta sia per gli occhi che per il palato. Mi è piaciuto subito il suo stile marinaresco anche se non offre un granché se non le bancarelle che vendono ostriche pronte da mangiare: si rimane inebriati dall’odore dell’oceano. Dalla chiesa di Saint-Méen, che si trova nella parte alta del villaggio, ritorniamo di nuovo al porto a passeggiare tra i suoi piccoli locali da una parte e la vista sull’oceano dall’altra. La marea è in ritirata e gli scafi delle barche  sono sull’arenile, sembrano in attesa di immergersi nell’acqua, desiderosi di sentire il boato dell’oceano che ritorna impetuoso per riappropriarsi della sua costa e delle sue imbarcazioni. Nel pomeriggio, si va a Cerisy- la- Foret per visitare l’ omonima abbazia benedettina del 1032 che, nel medio evo, era un importante centro economico e culturale. In serata arriviamo a Bayeux 

25 agosto

Nel cuore della storica città c’è la cattedrale di Notre Dame, un gioiello di storia e di architettura, bella sia all’esterno che all’interno  è un’importante espressione del gotico francese. È qui che è stato realizzato il famoso arazzo di 70 metri che narra l’invasione normanna dell’Inghilterra. È attraversata da tanti corsi d’acqua, dei canali spettacolari che regalano tanti quadri d’autore. Immancabile la passeggiata a rue Saint Martin, la via principale della citta…non ci si stanca mai di ammirare le meravigliose case a graticcio una diversa dall’ altra.
A circa trenta minuti da Bayeux c’è Colleville- sur-mer che affaccia sulla Manica  e visitiamo il più famoso e impressionante cimitero americano della seconda guerra mondiale. In questo luogo riposano quasi 10000 caduti: sono rivolti verso ovest, verso quella terra dove non sarebbero mai più ritornati… giovani che persero sogni e speranze. Questa distesa infinita di croci marmoree allineate e bianchissime, su un verdeggiante prato all’inglese, trasmette tranquillità e rispetto per tutti quelli che hanno perso la vita per una giusta causa. Vien da dire mai più guerre…ma, ahimè, la storia si ripete. Il memoriale raffigura un uomo in bronzo con le bracce protese verso il cielo: lo spirito della gioventù americana.



Da Colleville- sur -mer a Pointe du Hoc, una delle cinque spiagge dello sbarco. È qui, nei pressi di questa spettacolare falesia, che  ancora piange il sangue versato, che il 6 giugno del 1944, nel famoso D-Day, le truppe degli Stati Uniti si scontrarono con quelle tedesche. Un posto meraviglioso, ma il ricordo di quella notte lo trasforma in un luogo spettrale. Negli enormi crateri, dove caddero le bombe, e nei resti dei tanti bunker  s’ intravede l’orrore di quel giorno…un vero scenario apocalittico. Camminando arriviamo al monumento che si trova a picco su di una scogliera: è un pilone di granito sopra un bunker tedesco…sembra una lama che guarda verso l’infinito orizzonte. Intorno a noi un silenzio assoluto…un pensiero per chi ha perso la vita per la nostra libertà.
Non ho goduto di questa vista sulla Manica la cui bellezza, nonostante le vicissitudini è impressionante.

La nostra prossima tappa è Honfleur. Il cuore della cittadina, patria di Boudin maestro di Monet, è Vieux Bassin, l’antico porto, con le case alte e strette col tetto di ardesia dove si percepisce il sapore antico della sua storia legata al mare. Incantevole la chiesa  di Saint Catherine che sembra uno scafo rovesciato di una nave e poi il curioso campanile in legno che richiama lo stile architettonico dei paesi nordici e la fortezza militare, posta a difesa dell’ingresso alla Senna. Attraversiamo il ponte della Normandia, uno dei più grandi del mondo, e raggiungiamo Etretat con le sue imponenti scogliere di alabastro.

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