Guardo Simone che saltella tra l’acqua che scorre rumorosamente: non teme nulla e nessuno, sembra possedere una grande fiducia in se stesso. E’ proprio con quest’ometto che mi diverto a scoprire, tra le rocce, i capolavori creati dall’erosione ed è solo con lui che riesco a uscire dal grigiore della vita quotidiana. Con Simone sto imparando a fermarmi e a vivere l’attimo. Che tesoro!
In Val Gardena e nei sentieri di Pralongia si ha la sensazione di essere in un vero paradiso ad un passo dal cielo. Trovarmi di fronte la Marmolada, la regina delle Dolomiti, mi fa sentire parte dell’infinito. M’illumino davvero dell’immenso, mi sento libera: non sono più prigioniera delle mie follie. Queste avventure, questo silenzio sprigionano in me un’inesauribile curiosità e una grande serenità che mi spinge a vivere il presente proiettandolo verso un ignoto e dinamico futuro. Le Dolomiti sono state teatro di un capitolo triste della nostra storia, quello della Grande Guerra durante la quale milioni di soldati hanno perso la vita e tra questi c’è anche mio nonno, morto sul Monte San Michele per le ferite da combattimento.
A testimonianza di quegli anni rimangono Km di gallerie, cunicoli e trincee. A Cortina d’Ampezzo, nella zona del passo del Falzarego c’è il più grande museo a cielo aperto della prima guerra mondiale. I sentieri della Grande Guerra dal Falzarego alle Cinque Torri sono stati luoghi di grandi sofferenze. I soldati italiani e austriaci hanno combattuto tra queste meraviglie per difendere le loro postazioni: erano come i detenuti di Alcatraz della baia di San Francisco, impotenti di fronte a questi bellissimi scenari.
Siamo al rifugio Lagazuoi che ci offre una visione panoramica a 360 gradi sulle vette dolomitiche: Marmolada, la Vetta d’Italia, il Civetta e il Picco tre Signori. Dopo aver ascoltato un rievocatore storico in divisa che ci illustra gli scontri tra gli eserciti italiani e austro-ungarico raggiungiamo una croce di vetta, a quota 2778 m, che ricorda le vittime di quest’ atroce conflitto. Subito dopo, muniti di casco con lampada frontale, scendiamo giù per la galleria elicoidale costruita dai nostri soldati, lunga quasi un kilometro. Camminare nel suo interno è da brividi…percorso buio, umido e ripido…si scivola facilmente per cui siamo sempre aggrappati a delle corde d’acciaio. Ci fermiamo là, dove ci sono delle aperture laterali per ammirare splendidi scorci panoramici. Tocchiamo con mano cosa è stata la grande guerra, tra queste montagne di confine, tra l’impero austriaco e il regno d’ Italia, luoghi di enormi patimenti e atroci lavori per le truppe che erano costrette a operare con estreme difficoltà.
Un’avventura per noi un luogo di terrore per i soldati.