A pochi chilometri da Carlopoli, in un’ampia radura verde, si possono ammirare gli imponenti resti di una delle più importanti abbazie del medioevo cristiano. Risale all’anno mille, ma raggiunse il massimo splendore nel XIII secolo grazie al “… calavrese abate Giovacchino di spirito profetico dotato…”. Questo calabrese, citato da Dante nella sua Divina Commedia, era Gioacchino da Fiore che visse ed operò dentro queste mura per circa dieci anni.