E via per una nuova avventura. Sono in partenza con il mio Giovanni per il Canada, grande paese del nord America, dagli incantevoli paesaggi dalla selvaggia bellezza dove la natura appare nella sua estrema purezza.
Calgary, ai piedi della provincia dell’Alberta, è la prima tappa; dopo aver fatto un giro orientativo della città saliamo sulla Tower e dal suo ristorante girevole ammiriamo, tra l’altro, le imponenti Montagne Rocciose. Davvero emozionante è la visita dell’Olympic Park con le sue mega strutture sciistiche dove si respira quell’atmosfera idilliaca delle competizioni olimpiche che dovrebbero andare ben oltre le divisioni ideologiche e le differenze culturali e religiose.
Partiamo nel primo pomeriggio alla volta dei parchi nazionali, attraverso le vaste praterie dell’ovest e prima di raggiungere il Banff National Park, una delle icone del Canada e patrimonio dell’umanità, facciamo sosta prima al Lake Louise dalle scintillanti acque turchesi, autentico gioiello delle rocciose con l’impressionante ghiacciaio del Mount Victoria e poi al Moraine Lake di origine glaciale, dominato dalle imponenti cime Wenchemntka, dalle acque colore smeraldo e dalle pittoresche vedute. Indimenticabili sono i riflessi delle montagne sul lago dal colore verde lattiginoso per la presenza di frammenti di roccia provenienti dall’erosione. In questi posti sembra di osservare delle cartoline dai colori armoniosi che rendono i paesaggi quasi surreali: panorami spettacolari nell’immensità e nell’assoluto silenzio della natura canadese.
Ci fermiamo a Banff per qualche giorno, una cittadina all’interno del parco nazionale dall’atmosfera veramente accogliente. Facciamo qualche escursione e scopriamo ulteriori meraviglie naturali tra le quali gli hoodoos torri originate da cicli di gelo-disgelo sormontate da strani cappelli che sembrano sfidare Einstein e la sua teoria. Nell’ammirare tali meraviglie mi viene spontaneo pensare se vi sia qualcosa di soprannaturale dietro queste bizzarre colonne: la mano della natura lascia impronte uniche e fantasiose.
E’ proprio qui che si lascia osservare e fotografare un cucciolo di orso: sembra un orsetto di peluche. Continua a mangiare i suoi teneri ramoscelli inconsapevole di essere la star di un nutrito set cinematografico.
Il nostro tour continua e ripartiamo alla volta di Jasper National Park attraverso l’Icefield Parkway, un’incantevole strada a fondo valle ricca di fiumi, laghi e colline. Basta alzare gli occhi e inebriare la vista con i maestosi ghiacciai: è la strada più bella in assoluto che io abbia visto dai panorami mozzafiato e qui, grazie al digitale, ho scattato centinaia di foto. La nostra sosta esplorativa, dopo un bel tragitto sul poderoso gatto delle nevi dalle grandi ruote, è sul ghiacciaio Athabaska, una vera e propria lingua glaciale che ha gradualmente spazzato via ogni tipo di vegetazione e disseminato ai suoi piedi enormi morene dalle levigate rocce.
Sembra di camminare in un mare di ghiaccio e di vivere un’esperienza spettacolare: sono a corto di superlativi, non trovo le parole per descrivere ciò che ho di fronte.
Fantastica la passeggiata a piedi, molti turisti bevono l’acqua che via via si scioglie e scorre in dei singolari fiumiciattoli; io ho preferito girovagare senza sorpassare il limite di sicurezza e osservare come questo ghiacciaio si sta trasformando e riducendo. Eravamo infreddoliti ma felici di toccare quell’acqua gelida e stupefatti dalla vista di una turista coreana che camminava tranquillamente con un paio di infradito con un bel tacco a spillo. Questa immagine resterà impressa sempre nella mia memoria.
Prima di rientrare a Banff ci fermiamo al Peyto Lake sul quale domina il ghiacciaio Crowfoot. Questo lago, nell’ampia morena a forma di stella cometa dal suo colore riflesso blu-verde brillante dovuto alla presenza in superficie di uno strato di farina di roccia proveniente dal soprastante ghiacciaio, strega il mio animo e mi permette di stabilire tra me e il lago una relazione amorosa incontaminata: mi sento per alcuni attimi sola nell’universo libera di assaporare tutto ciò che quell’armonia silenziosa mi trasmette. Questi sono dei veri miracoli della natura.